La moda delle Olimpiadi Stampa
Scritto da Luca Micheluccini
Moda e dintorni
Venerdì 27 Luglio 2012 00:00

london_2012Londra – Si inaugura questa sera la XXX edizione dei giochi olimpici dell'era moderna.

La capitale britannica , che ospita per la terza volta la manifestazione sportiva, accoglierà le 204 nazioni partecipanti con un intenso spettacolo inaugurale diretto dal regista Danny Boyle.

L'atmosfera olimpica, oltre al naturale sapore sportivo, avrà un gusto decisamente glamour: a scendere nella splendida cornice dell' Olympic Stadium di Londra ci saranno, oltre ai migliori atleti del mondo, alcune tra le più prestigiose maison di moda.

L'eleganza è un marchio di fabbrica dell' italian style, non stupisce quindi che sia Armani a vestire i nostri atleti. I francesi sfileranno griffati Hermés, gli americani arrivano ai giochi sponsorizzati da Ralph Lauren (ma le uniformi sono rigorosamente made in China ) , mentre la nazionale giamaicana indosserà le divise disegnate appositamente dalla cantante e designer Cedella Marley, figlia di Bob, per la Puma.

Stella McCartney firma per Adidas le divise britanniche stravolgendo, non senza polemiche, la storica Union Jack.

Anche due squadre straniere esibiranno un marchio italiano. La Repubblica di San Marino con Ferragamo e la nazionale dell'Azerbaijan con Ermanno Scervino.

Senza dimenticare Miuccia Prada che accantonate le babbucce di Sua Santità è diventata il nume tutelare della squadra di vela italiana.

Il design e la moda si sono sposati ormai da tempo con lo sport. Tecnofibre, materiali idrodinamici e tessuti all'avanguardia sono ridisegnati da affermati fashion stylist trasformando gli outfit sportivi in icone trendy.

L'importante, non è vincere ma partecipare, diceva il barone De Coubertain, anche se si tratta di un defilé olimpico.

Infine un cenno di colore dai contorni antropologici.

Forse agli antichi greci, inventori dei giochi olimpici, sembrerebbe bizzarra la mutazione di questo evento in una kermesse costosa e roboante.

Di tute griffate o presunte tali, come nel caso dell'ingenua squadra egiziana che ha acquistato l'attrezzatura della Nike taroccata, non saprebbero cosa farsene visto che gareggiavano completamente nudi. Né ovviamente delle migliaia di gadget prodotti in Cina sfruttando e mettendo a rischio la salute degli operai.

Non capirebbero neanche le polemiche innescate dalle squadre femminili australiane e giapponesi verso le rispettive federazioni, ree di farle viaggiare in classe economica mentre i loro colleghi maschi si accomodano in “business”., perché semplicemente le donne non gareggiavano.

Infine, troverebbero sacrileghe le ingenti misure di sicurezza che stanno soffocando Londra e i suoi abitanti, ormai abituati da settimane a fare i conti con i cecchini, gli aerei da guerra, le batterie missilistiche e i 40.000 soldati che il governo ha schierato in difesa di questa costosa manifestazione sportiva.

Loro, i greci, rendevano onore a Zeus e non a McDonald's, e sospendevano le guerre in tutta la Grecia..beati loro!

 

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