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You are here: Home Blog Moda e dintorni Intervista a Greta Miliani (In Moda Veritas)
Intervista a Greta Miliani (In Moda Veritas) Stampa E-mail
Moda e dintorni
Mercoledì 27 Marzo 2013 00:00

greta-miliani_in-moda-veritas

Greta Miliani

Profilo StyleBook: GretaMiliani

Blog: In Moda Veritas

 

 

PARLACI DI TE: CHI SEI, DOVE SEI NATA, DOVE HAI STUDIATO, DOVE VIVI, DOVE LAVORI...

Mi chiamo Greta, ho 23 anni e sono nata a Pisa, dove tuttora vivo. Sono laureanda in Comunicazione, Media e Giornalismo presso l'Università degli Studi di Firenze e per un breve periodo sono stata anche a Roma per frequentare un master in Comunicazione e Giornalismo di moda. Al termine del master, ho fatto uno stage della durata di 5 mesi presso l’ufficio stampa dell’Istituto Internazionale di Fashion Design & Marketing Polimoda, a Firenze. Ah, ovviamente sono anche una fashion blogger ;)


QUANDO E COME È NATA LA TUA PASSIONE PER LA MODA?

Non sono la classica ragazza che risponde: “La moda ce l’ho nel sangue dalla nascita”. Certo, il fatto che mia nonna fosse una sarta e mia madre attenta (per non dire fissata) alla moda e alle tendenze ha contribuito notevolmente, ma la passione vera per la moda è nata solo qualche anno fa. Prima me ne interessavo marginalmente. Poi piano piano, approfondendo attraverso i programmi tv, le riviste e, ovviamente il web, da mera passione, la moda è diventata un bisogno quasi fisico, come il respirare.

STILE ED ELEGANZA: UN INSIEME DI REGOLE DA RISPETTARE O QUALCOSA DI ISTINTIVO E INNATO?

Stile ed eleganza non hanno niente a che fare con le regole, anzi, sono l’opposto. La creatività, l’estro, il buon gusto non sono quantificabili, né qualcosa che si impara sui libri. Sono insiti in noi. O ce li hai o non ce li hai.

COME DEFINIRESTI IL TUO STILE?

Non mi sento di dare ancora un’etichetta al mio stile. Sono alla continua ricerca di qualcosa che mi calzi come un guanto, che esprima ciò che sono e, pertanto, adoro sperimentare. Mi piacciono i pezzi basici e classici, dalle linee pulite e minimali, abbinati ad un accessorio che catturi l’attenzione e dia carattere al resto del look.

QUANTO TEMPO DEDICHI ALLA CREAZIONE DEI TUOI OUTFIT? COME NASCONO LE IDEE?

Dipende. Solitamente io parto dalle scarpe e poi scelgo tutto il resto. Mi aiuta ad ottimizzare i tempi. Se ho ben in mente quali scarpe indossare, impiego veramente poco a scegliere gli altri capi, ma se sono confusa, non esagero dicendo che a volte mi servono anche ore prima di trovare l’outfit ideale. Tutto ciò comporta che l’intero armadio venga riversato sul mio letto e su ogni altra superficie libera della mia camera.

COSA NON DOVREBBE MAI MANCARE NEL GUARDAROBA DI UNA DONNA?

Direi i tre capi passepartout per eccellenza: il tubino nero, la camicia bianca e un bel paio di jeans.

QUALI SONO I TUOI FASHION DESIGNER PREFERITI E PERCHÈ? TRE NOMI: UNO DEL PASSATO, UN CONTEMPORANEO AFFERMATO E UN EMERGENTE...

Stilista del passato: scelgo Yves Saint Laurent, per l’eleganza delle sue collezioni e per aver sdoganato capi come il tailleur, che fino a quel momento erano retaggio maschile; come stilista contemporaneo direi Giorgio Armani: di anno in anno le sue collezioni mi lasciano senza fiato e amo la sua concezione di femminilità, che è sobria, ripulita da inutili orpelli, ma al tempo stesso super chic. Infine, come stilista emergente (anche se ormai è affermata), direi Stella Jean. La sua ultima collezione, dai motivi etnici e tribali, mi è piaciuta molto. La sua donna è molto femminile.

DALLA MODA ALLA SOCIETÀ: PUÒ UN VESTITO CAMBIARE IL MONDO? QUALE ABITO HA TRASFORMATO IL MODO DI VIVERE MIGLIORANDO LA SOCIETÀ, E QUALE INVECE PEGGIORANDOLA?

Il capo che ha migliorato il mondo sono sicuramente i pantaloni, quando sono entrati a far parte del guardaroba femminile. Abbandonare le gonne e i vestiti a favore dei pantaloni ha significato tutto: libertà, cambiamento e, in un certo senso, è stata una presa di posizione, nonché di coscienza delle donne. E’ stata una rivoluzione, un mettersi in gioco, prendere coraggio e dire la propria in un mondo che era ad immagine e somiglianza dell’uomo. Quanto al capo che ha peggiorato la società, “peggiorare” forse è un termine troppo forte. Ad ogni modo la minigonna è stato uno dei capi più controversi della storia. E’ nata negli anni Sessanta dall’estro di Mary Quant, che l’ha intrisa di profondi significati e valori. Col tempo, di pari passo ai cm di tessuto che si accorciavano, è diminuito anche il suo significato, passando da simbolo di ribellione ad un elemento di mercificazione del corpo della donna, sfruttato ed abusato dai media. Prima se si pensava alla minigonna, venivano in mente grandi personaggi e conquiste. Oggi il contesto è diametralmente opposto.

DALLA SOCIETÀ ALLA MODA: QUANTO, E SOPRATTUTTO COME, IL "CLIMA CULTURALE" CHE SI RESPIRA IN UNA DETERMINATA EPOCA, MA ANCHE IN UNA DETERMINATA CITTÀ, O IN UN DETERMINATO CONTESTO SOCIALE, PUÒ INFLUENZARE LA MODA?

Senza dubbio, tantissimo. Io vivo in una realtà relativamente piccola. Non parlo solo di numeri, dimensioni e, quindi, opportunità. Parlo soprattutto di mentalità. Quando non si vive in città cosmopolite, ma a misura d’uomo, basta uscire leggermente da quelli che sono gli stereotipi, la norma, la regola, che si viene subito guardati con sospetto e, in certi casi, con timore. E’ per me un’atmosfera che limita e soffoca. L’idea di uscire di casa vestita in modo leggermente più estroso della media, sapendo che verrai additata come “pazza”, “strana” o altro, spesso ti fa passare anche la voglia di uscire del tutto.

QUANDO E COME TI È VENUTA L'IDEA DI APRIRE UN BLOG DI MODA?

Io sono blogger dal 2005. Ho cambiato svariate piattaforme e blog negli anni. All’inizio il blog era una sorta di diario segreto in cui mi sfogavo riguardo alla vita e alle esperienze quotidiane e permettevo solo a pochissimi sconosciuti di accedere al mio mondo e darmi un parere esterno, neutrale. Nel 2008, complici delle amiche blogger conosciute negli anni, entrai a far parte di un blog di gruppo in cui ognuna postava con cadenza differente i propri acquisti. Era una forma embrionale di quello che di lì a poco sarebbero stati i personal style diary di oggi. Da quel blog (shopaholiche.com) ad avere un blog tutto mio di moda, il passo è stato breve e naturale.

PARLACI DEL TUO BLOG: CHE TEMI TRATTI? CON CHE FREQUENZA LO AGGIORNI?

Il mio blog, come io amo definirlo, è uno spazio dove parlo di moda a 360°. Trend, collezioni, sfilate, ma anche selezioni e review, shopping, ecc. Cerco sempre di dare un punto di vista che sia originale e personale, lasciando comunque spazio al dibattito e alle opinioni dei miei lettori, grazie ai quali cerco di migliorare e offrire contenuti di livello. Il blog cerco di aggiornarlo quotidianamente, anche in base agli impegni che ho. Può capitare che pubblichi due post in un giorno, così come è capitato che non abbia postato per tre-quattro giorni di fila.

COME HAI SCELTO IL NOME DEL TUO BLOG?

Quando ho deciso che avrei aperto un fashion blog, ricordo di essermi chiesta: quale titolo potrebbe riassumere ciò che vorrei offrire nel blog? Cercavo qualcosa di originale e di impatto, ma non volevo pensarci troppo. Sono dell’idea che le soluzioni vincenti siano quelle che ti vengono per caso, le cosiddette “illuminazioni”. Mi è venuto in mente il celebre proverbio latino “In Vino Veritas”. Ho deciso di adattarlo al mio “campo”, sostituendo la parola vino con moda, rispettando la declinazione latina. In Moda Veritas sta a significare che, così come il vino e l’ubriachezza portano l’uomo a rivelare pensieri nascosti che altrimenti non avrebbe il coraggio di esprimere ad alta voce, così la moda è un veicolo che permette di portare verso l’esterno la parte più intima di un popolo, di una cultura. La moda rivela la vera essenza di ciò che siamo: le nostre tradizioni, i nostri usi e costumi, la nostra identità.

QUALI ASPETTATIVE AVEVI QUANDO HAI DECISO DI APRIRE IL TUO BLOG E COSA RAPPRESENTA PER TE? UN SEMPLICE HOBBY O QUALCOSA DI PIÙ? SEI SODDISFATTA DEI RISULTATI OTTENUTI? GUADAGNI QUALCOSA CON IL TUO BLOG, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE?

Ho aperto il blog senza troppe aspettative, nel senso che non ho deciso di iniziarlo con un obiettivo preciso. Il blog per me, oltre ad essere un hobby, è anche e soprattutto un training on the job. Il blog mi permette non solo di conciliare le mie due passioni, la moda e la scrittura, ma anche di mettermi a confronto con il mondo giornalistico, in cui vorrei lavorare un giorno. Ho a disposizione tutto ciò che mi serve: un foglio bianco, infinite parole con cui giocare e un pubblico che mi dà un feedback. E’ il massimo. Quanto ai risultati, sono soddisfatta ogni giorno di più: il blog cresce piano, ma costantemente, mi sono fatta un pubblico di affezionati che mi regala gioie quotidianamente e, grazie alle prime collaborazioni, sto anche guadagnando qualcosina.

QUALE PIATTAFORMA DI BLOG STAI USANDO? TI TROVI BENE? NE HAI PROVATE ALTRE?

Il mio blog è ospitato dalla piattaforma Blogspot, anche se a marzo 2011 ho comprato il dominio. Mi trovo molto bene e da quando il sito ha rivoluzionato la grafica, ci sono molte opzioni in più per migliorare il proprio blog. In passato ho provato altre piattaforme, come iobloggo, splinder e anche wordpress, con cui tuttora ho a che fare, grazie alle testate per le quali collaboro in qualità di contributor.

QUANTE VISITE RICEVI AL GIORNO? CHE RAPPORTO HAI CON I LETTORI? C'È UN COMMENTO CHE TI RESTERÀ SEMPRE NEL CUORE E UNO CHE INVECE NON VORRESTI MAI AVER LETTO?

Piano piano mi sto avvicinando ai circa mille lettori giornalieri. Con tutti loro ho un ottimo rapporto e cerco di rispondere sempre a tutti, perché trovo fondamentale che il blogger abbia un rapporto continuo e stretto con coloro che lo seguono e lo leggono. Di commenti che mi hanno fatto sorridere e gioire nel mio piccolo, fortunatamente, ce ne sono stati diversi. Apprezzo quando mi dicono che sono diversa dalle solite blogger, che scrivo molto bene e soprattutto adoro quando mi confessano che riesco a strappar loro un sorriso. Quanto ai commenti negativi, ce n’è stato qualcuno, ma sono una persona forte e riesco a farmele scivolare addosso. Bene o male, fanno parte del pacchetto. Quando ti metti in gioco e ci metti pure la faccia, te lo devi aspettare, perciò va bene così.

COME PROMUOVI IL TUO BLOG?

Promuovo il mio blog attraverso una serie infinita di social network: Facebook, Twitter, Digg. Ho una pagina personale dedicata al blog su Facebook e sempre su Facebook sono iscritta ad una serie di gruppi dedicati ai fashion blogger in cui promuovo i post, ogni volta che pubblico.

QUANTO TEMPO TRASCORRI SU INTERNET E COME LO RIPARTISCI TRA LA GESTIONE DEL TUO BLOG E LA NAVIGAZIONE SU ALTRI SITI?

Su internet passo un sacco di tempo, si può dire che non mi disconnetto mai. Accendo il pc la mattina e lo spengo la sera. Quando non lo utilizzo per navigare o per studio, lo metto in stand-by, ma comunque rimane lì, sempre a mia disposizione. Sul blog passo la maggior parte del tempo, visto che tra ricerca di informazioni e foto, stesura del testo e promozione dei post ci vogliono diverse ore. Il resto del tempo lo uso per fare ricerche per l’università e, quando non esco, per chattare con gli amici.

TRA LE TUE COLLEGHE FASHION BLOGGERS, ITALIANE O STRANIERE, CHI SEGUI CON PARTICOLARE INTERESSE?

Seguo un sacco di blog, sia nazionali che internazionali, ma se dovessi scegliere i miei preferiti in assoluto direi Wendy’s Lookbook di Weny Nguyen, una ragazza asiatica che vive in California, e Jou Jou Villeroy di Eleonora Carisi, per quanto riguarda il panorama italiano.

QUALI SONO GLI ALTRI SITI, SOCIAL NETWORK E FORUM CHE SEGUI ASSIDUAMENTE?

Come ho già detto, passo molto tempo sui social network più conosciuti sia per il blog, che per tenermi in contatto con gli amici. In quanto agli altri siti, seguo soprattutto quelli delle riviste di moda, dei quotidiani e ogni tanto sfoglio anche l'Ansa, che si rivela sempre un'ottima fonte per notizie succulente!

PENSI CHE IL FENOMENO DEI FASHION BLOG ABBIA UNA QUALCHE INFLUENZA NEL MONDO DELLA MODA?

Assolutamente sì. Non so in quale proporzione, ma ha certamente un peso. Basti pensare a quante blogger vengono invitate ogni anno ad assistere alle sfilate di moda, sedute in prima fila e quante case di moda collaborano con loro, inviando prodotti, invitandole ad eventi, ecc.

HAI MAI AVUTO COLLABORAZIONI CON CASE DI MODA? SEI MAI STATA INVITATA IN PRIMA FILA AD UNA SFILATA? CHE ESPERIENZA È STATA?

Da quando ho aperto il blog ho collaborato con alcuni brand, più o meno famosi. Le collaborazioni sono state di varia natura, ma sono entusiasta di tutte e spero ce ne siano sempre di più in futuro.

C'È ANCORA SPAZIO PER LE FASHION BLOGGERS? CHE CONSIGLIO DARESTI A CHI VUOLE APRIRE UN BLOG?

Sono convinta che ci sia ancora spazio, ma magari non lo stesso di quello attuale. Concordo con chi sostiene che i fashion blog siano una moda. Può sembrare paradossale, ma mi spiego meglio: è ovvio che non tutti i milioni di blog che esistono sono destinati ad avere successo e a perdurare. Molti di questi spariranno e si conserveranno soltanto quelli di coloro che troveranno modi innovativi di presentare i loro contenuti. Altri, da blog, si trasformeranno in siti, portali o forum. Tuttavia non concordo con chi dice che i fashion blog spariranno nel nulla da dove sono venuti. E’ dal 2000 circa che esistono i fashion bloggers..mi pare che siamo ancora qua, no!? Perciò, a chi si vuole lanciare in questa avventura, consiglio prima di tutto l’originalità. E’ un settore saturo e senza fantasia è dura emergere. Oltre a questo, tanta costanza e pazienza. Se fate con amore e dedizione il vostro lavoro, prima o poi sarete ripagati di tutto.

CHE PROGETTI HAI PER IL FUTURO? E IN PARTICOLARE, CHE PROGETTI HAI PER IL TUO BLOG?

L’obiettivo principale ora è la laurea, dopodiché inizierò ad inviare cv ovunque nella speranza di iniziare la mia avventura nel mondo del lavoro. Quanto al blog, mi auguro le stesse cose da quando l’ho aperto: che continui a crescere, che possa offrire contenuti di livello e spunti validi a chi lo legge. Lascio aperta ogni porta, sperando che il futuro mi riservi cose belle.

 

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