Quattro chiacchiere con la stilista Barbara Iacobucci |
Fashion Designer | |
Mercoledì 16 Maggio 2018 00:00 | |
Barbara è una stilista piena di passione per il suo lavoro che mescola alla perfezione una grande creatività con il rigore professionale. Oggi ve la faccio conoscere meglio con questa intervista e qualche foto dei suoi abiti. Se volete vedere altro, scaricate il suo lookbook e seguite la sua pagina facebook.
QUANDO E COME È NATA LA TUA PASSIONE PER LA MODA? PERCHÉ HAI DECISO DI DIVENTARE FASHION DESIGNER?
Già da bambina mi divertivo a creare outfit per le bambole. Poi a 20 anni, ho deciso di fare un corso di taglio e cucito nella mia città. Ho un bellissimo ricordo di quel periodo. L'insegnante era bravissima. È con lei che ho iniziato a muovere i primi passi in questo mestiere. Ho imparato le basi della modellistica e a cucire, ed ho iniziato a pensare che poteva diventare un lavoro. Cosi ho frequentato l'accademia a Roma e subito dopo ho iniziato a lavorare come freelance negli atelier e nelle aziende sia come stilista che come modellista.
QUALE È STATO IL TUO PERCORSO DI STUDI E QUALE È IL TUO BACKGROUND PROFESSIONALE?
Contemporaneamente ho conseguito la laurea triennale in Scienze della Moda e del Costume alla Sapienza. Dopo anni passati a lavorare per terzi ho deciso di mettermi in proprio e registrare un mio marchio.
CHI O COSA HA MAGGIORMENTE INFLUENZATO IL TUO STILE E IL TUO MODO DI CONCEPIRE LA MODA?
Il mio stile rispecchia il mio modo di essere. Quando creo, il capo rappresenta la mia identità e l'identità di chi lo indossa.
DA DOVE ARRIVA L'ISPIRAZIONE? COME NASCE E COME SI SVILUPPA IL PROCESSO CREATIVO NEL TUO LAVORO?
Una mia grande passione è l'arte e quando disegno una collezione parto sempre da un'artista, un quadro. La collezione è un racconto che narra le emozioni che ha suscitò in me la fonte d'ispirazione.
QUANDO HAI ESORDITO CON LA TUA PRIMA COLLEZIONE? CHE RICORDO NE HAI? E NEL FRATTEMPO, CHE È SUCCESSO NELLA TUA VITA PROFESSIONALE?
La mia prima collezione, ispirata a Frida Kahlo, ha sfilato a Porto Ercole l'estate scorsa in occasione dell'evento Forte in Fashion di StyleBook. Poi è stato un susseguirsi di eventi, in particolare a Roma e a Milano.
COME DEFINIRESTI LO STILE DELLE TUE CREAZIONI?
Uno stile minimal ed elegante.
TESSUTI, MATERIALI, COLORI: COME LI SCEGLI?
La scelta è in base al mood. I colori che amo di più sono il bianco e il nero. Spesso mi diverto io stessa a dipingere i tessuti.
CHI È LA DONNA CHE SCEGLIE DI INDOSSARE LE TUE CREAZIONI?
Non c'è un target di età. Possono essere indossati dalle figlie e dalle mamme. Mi piace creare abiti che fanno sentire la donna a proprio agio ma allo stesso tempo donano femminilità.
COSA È L'ELEGANZA?
L'eleganza è...Jackie O.
COSA NON DOVREBBE MAI MANCARE NEL GUARDAROBA DI UNA DONNA?
Un tubino nero.
DALLA MODA ALLA SOCIETÀ: PUÒ UN VESTITO CAMBIARE IL MONDO? QUALE ABITO HA TRASFORMATO IL MODO DI VIVERE MIGLIORANDO LA SOCIETÀ, E QUALE INVECE PEGGIORANDOLA?
La moda è lo specchio del tempo in cui si vive. Può influenzare sicuramente il modo di vivere. Basta pensare alle leggi suntuarie che limitavano l'ostentazione del lusso. Ci sono molti capi che hanno contribuito a trasformare la società, un esempio la minigonna negli anni '60, che ha suscitato molte critiche, dibattiti, approvazioni.
DALLA SOCIETÀ ALLA MODA: QUANTO, E SOPRATTUTTO COME, IL "CLIMA CULTURALE" CHE SI RESPIRA IN UNA DETERMINATA EPOCA, MA ANCHE IN UNA DETERMINATA CITTÀ, O IN UN DETERMINATO CONTESTO SOCIALE, PUÒ INFLUENZARE IL PROCESSO CREATIVO DI UN FASHION DESIGNER?
Credo molto. Un esempio: negli anni '50 a Roma si respirava un clima hollywoodiano. Gli attori e le attrici di Hollywood che giunsero a Roma hanno trasformato la città non solo nella capitale del cinema ma anche della moda. I grandi sarti aprirono i loro atelier nella città eterna legando i loro nomi alle dive del cinema.
CHI SONO I TUOI STILISTI PREFERITI E PERCHÈ?
Del passato Yves Saint Laurent perché è stato il simbolo di un'eleganza unica. Tra i contemporanei ho una preferenza per Dolce e Gabbana...li trovo originali.
IL SISTEMA DELLA MODA È STRUTTURATO PER VALORIZZARE I GIOVANI STILISTI DI TALENTO? E ALL'ESTERO, SE NE HAI AVUTO ESPERIENZA, C'È PIÙ SPAZIO E PIÙ VISIBILITÀ PER I GIOVANI?
Non ho avuto ancora la possibilità di un'esperienza estera. In Italia non è facile farsi conoscere. Molti eventi hanno costi esorbitanti e quindi spesso si è costretti a rinunciare a causa delle spese da sostenere.
CHE CONSIGLIO DARESTI A CHI HA DECISO DI INTRAPRENDERE LA TUA STESSA STRADA, A CHI SOGNA DI DIVENTARE UN FASHION DESIGNER?
Di studiare, approfondire la storia della moda e del costume...ma anche di imparare la parte pratica: la modellistica e il cucito. E se possibile fare esperienza nei laboratori, aziende e atelier.
DOVE POSSIAMO TROVARE I TUOI ABITI? COME POSSONO CONTATTARTI I TUOI CLIENTI?
Ho una pagina facebook dove pubblico regolarmente le mie nuove creazioni e presto sarà online anche un sito web.
Grazie Barbara e complimenti per il tuo lavoro!
Federica Bernadini
Ho conosciuto Barbara Iacobucci un anno fa e mi sono subito innamorata delle sue creazioni. L'ho portata in passerella a Forte in Fashion, la sfilata che ho organizzato con StyleBook l'estate scorsa all'Argentario, insieme ad altre quattro fashion designer tra le quali Vanessa Foglia di Abitart. Barbara è una stilista piena di passione per il suo lavoro e mescola alla perfezione una grande creatività con il rigore professionale. Oggi ve la faccio conoscere meglio con questa intervista e qualche foto dei suoi abiti. Se volete vedere altro, scaricate il suo lookbook e seguite la sua pagina facebook.
QUANDO E COME È NATA LA TUA PASSIONE PER LA MODA? QUALE È STATO IL TUO PERCORSO DI STUDI E QUALE È IL TUO BACKGROUND PROFESSIONALE? Già da bambina mi divertivo a creare outfit per le bambole. Poi a 20 anni, ho deciso di fare un corso di taglio e cucito nella mia città. Ho un bellissimo ricordo di quel periodo. L'insegnante era bravissima. È con lei che ho iniziato a muovere i primi passi in questo mestiere. Ho imparato le basi della modellistica e a cucire, ed ho iniziato a pensare che poteva diventare un lavoro. Cosi ho frequentato l'accademia a Roma e subito dopo ho iniziato a lavorare come freelance negli atelier e nelle aziende sia come stilista che come modellista. Contemporaneamente ho conseguito la laurea triennale in Scienze della Moda e del Costume alla Sapienza. Dopo anni passati a lavorare per terzi ho deciso di mettermi in proprio e registrare un mio marchio. DA DOVE ARRIVA L'ISPIRAZIONE? COME NASCE E COME SI SVILUPPA IL PROCESSO CREATIVO NEL TUO LAVORO? Una mia grande passione è l'arte e quando disegno una collezione parto sempre da un'artista, un quadro. La collezione è un racconto che narra le emozioni che ha suscitò in me la fonte d'ispirazione.
La mia prima collezione, ispirata a Frida Kahlo, ha sfilato a Porto Ercole l'estate scorsa in occasione dell'evento Forte in Fashion di StyleBook. Poi è stato un susseguirsi di eventi, in particolare a Roma e a Milano.
Uno stile minimal ed elegante. Il mio stile rispecchia il mio modo di essere. Quando creo, il capo rappresenta la mia identità e l'identità di chi lo indossa.
La scelta è in base al mood. I colori che amo di più sono il bianco e il nero. Spesso mi diverto io stessa a dipingere i tessuti.
Non c'è un target di età. Possono essere indossati dalle figlie e dalle mamme. Mi piace creare abiti che fanno sentire la donna a proprio agio ma allo stesso tempo donano femminilità.
L'eleganza è...Jackie O.
Un tubino nero.
La moda è lo specchio del tempo in cui si vive. Può influenzare sicuramente il modo di vivere. Basta pensare alle leggi suntuarie che limitavano l'ostentazione del lusso. Ci sono molti capi che hanno contribuito a trasformare la società, un esempio la minigonna negli anni '60, che ha suscitato molte critiche, dibattiti, approvazioni.
Credo molto. Un esempio: negli anni '50 a Roma si respirava un clima hollywoodiano. Gli attori e le attrici di Hollywood che giunsero a Roma hanno trasformato la città non solo nella capitale del cinema ma anche della moda. I grandi sarti aprirono i loro atelier nella città eterna legando i loro nomi alle dive del cinema.
Del passato Yves Saint Laurent perché è stato il simbolo di un'eleganza unica. Tra i contemporanei ho una preferenza per Dolce e Gabbana...li trovo originali.
Non ho avuto ancora la possibilità di un'esperienza estera. In Italia non è facile farsi conoscere. Molti eventi hanno costi esorbitanti e quindi spesso si è costretti a rinunciare a causa delle spese da sostenere.
Di studiare, approfondire la storia della moda e del costume...ma anche di imparare la parte pratica: la modellistica e il cucito. E se possibile fare esperienza nei laboratori, aziende e atelier.
Ho una pagina facebook dove pubblico regolarmente le mie nuove creazioni e presto sarà online anche un sito web. Grazie Barbara e complimenti per il tuo lavoro!
Forte in Fashion 2017
Forte in Fashion 2017
Fashion for Women 2018
Barbara Iacobucci al Fashion for Women 2018
Barbara Iacobucci
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